Counseling e percorsi di crescita
“Il counseling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione. Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento. E’ un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale”.
“Il counseling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione. Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento. E’ un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale”.
Ciò che è richiesto a una persona per diventare Counselor sono le sue qualità umane.
Deve Saper Ascoltare: l’ascolto non è un ascolto passivo ma è un prestare attenzione ai messaggi verbali e non verbali, ai sentimenti e pensieri espressi dal cliente, capire il modo in cui dice e non dice le cose; bisogna saper ascoltare con il cuore che vuol dire accogliere facendo sentire all’altro che “va bene così com’è”.
È un ascolto sincero, deve essere capace di aprirsi totalmente all’altro, senza giudizio, timori, aspettative o problemi personali, senza interpretare, senza fornire soluzioni, senza fare domande inopportune, al punto di entrare in empatia con lui. L’Empatia è la capacità di comprendere e cogliere il problema del cliente, mettendosi nei suoi panni riuscendo a vedere le cose dal suo stesso punto di vista.
Ma non significa identificarsi, perché il Counselor non deve mai perdere la sua consapevolezza e individualità e quindi perdere l’obiettività. Il Cliente sentendosi così accolto, accettato, compreso, ricomincia ad avere fiducia in se stesso. Impara a vedere le cose da un diverso punto di vista riuscendo a trovare la forza per andare avanti nonostante il suo problema.
Alla base di un rapporto di Counseling deve esserci sempre un profondo rispetto per l’individuo, considerandolo unico ed irripetibile. Deve imparare a vedere il cliente per quello che è, e per quello che potrebbe diventare. Questo vuol dire anche rispettare e accettare la sua sofferenza, la sua depressione, il suo modo di percepire il mondo, senza sottovalutarlo o banalizzarlo, rispettando i suoi limiti e i suoi tempi.
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