Una frase che ricorre spesso è “Nella mia vita non mi sono mai sentita amata”, “non mi sono mai sentita meritevole di amore”, ed è faticoso imparare a farlo. In realtà non sarebbe così difficile perché basterebbe imparare ad ascoltare il nostro corpo o i nostri bisogni, accettarli e rispettarli. Però spesso noi ci facciamo trascinare dalle regole, dalle norme che ci impongono la nostra famiglia e la società, dai sensi di colpa e quindi non ci assumiamo mai la responsabilità e il rischio di andare a vedere cosa c’è oltre il buio, oltre il conosciuto, si ha paura. Si ha paura della solitudine, del vuoto, si ha paura di restare soli, senza nessuno che si prenda cura di noi, si ha paura di esplorare il mondo, si ha paura del nostro corpo perché si ha la convinzione che provare piacere non sia una cosa giusta. E allora mi chiedo: quanto conosco il mio corpo? Quanto mi prendo cura di lui? Quanto sono in grado di ascoltarlo e di capire quello che mi sta rimandando.
Il corpo ci parla in maniera istintuale e grida e urla come fanno i bambini quando vogliono farsi ascoltare. Ma noi non siamo più bambini, noi siamo adulti bambini. Siamo rimasti bambini dentro e siamo diventati adulti fuori. Gli adulti non si concedono, hanno paura, non si amano, non rischiano, non hanno la curiosità, seguono le regole dettate da altri. I bambini invece seguono il loro istinto, chiedono quando hanno voglia o bisogno di qualcosa, hanno un istinto di sopravvivenza che a noi adulti manca, si permettono di giocare, rischiano di più, osano senza paura.
Ma è sempre l’adulto che blocca tutta l’energia nel bambino, che lo rende insicuro, che lo fa sentire non amato. Il bambino quando è piccolo esplora il suo corpo con le mani che è quello che dovremmo fare noi adulti per capire cosa ci fa più piacere. Il nostro corpo diventa verbo, diventa la parola che noi non siamo capaci di far uscire. Il verbo di trasforma in carne e nel movimento lui ci parla, se diventiamo immobili dentro lo saremo anche fuori. Se lasciassimo parlare il corpo con la danza potremmo capire tanto di noi, ci farebbe da guida. La nostra energia sta nel movimento, nel movimento mentale e corporeo, muoversi significa aprirsi alla vita, andare verso gli altri.
Se riuscissimo a oltrepassare il dolore scopriremmo la nostra forza, sotto il dolore si nasconde una grande rabbia e per superarla bisogna viverla e trasformarla, bisogna entrarci dentro, dobbiamo diventare il dolore. Siamo talmente identificati con la sofferenza, con la mancanza di autostima, con la dipendenza che non è facile disidentificarsi. Il lavoro è lungo e si ha bisogno di persone esperte che abbiamo provato e superato il dolore, che sappiano indicare e accompagnare in questo lungo cammino, che ci facciano da modello, che sappiano entrare in empatia con il nostro dolore, che ci rimandino la giusta fiducia che ci è mancata da piccoli ma che ritroviamo da adulti, che ci aiutino a riconoscere le nostre risorse, le nostre qualità, i nostri punti di forza. Dobbiamo imparare a riconoscere tutte le nostre qualità, a vederle, accettarle e attivare quella “tendenza attualizzante” che tutti possediamo. E quando ricadiamo in momenti bui dove sembra di essere tornati indietro, dobbiamo accogliere questi momenti con compassione, prendendoci cura di noi e non sabotandoci ulteriormente.
Non credo che esista una regola o una tecnica per imparare ad amarci, per imparare a capire che nel momento in cui noi iniziamo a rispettarci e a prenderci cura di noi, possiamo anche riuscire ad amare e ad essere amate, senza mettere più in atto i giochi di potere, senza più avere aspettative. Non sentiremmo più il vuoto o la solitudine perché saremmo pieni di noi. Accettando il nostro modo di essere, ci sentiremo in diritto di mostrarci per quello che siamo realmente senza la paura di venire giudicati o non amati.
Quando mi sentirò in contatto con il mondo che mi circonda, con la natura, con tutto quello che mi circonda sentendomi un tutt’uno con me stessa, allora non mi sentirò più non amata.
Quando impareremo a mostrare quelle parti di noi che tendiamo a nascondere perché fragili e ci mostreremo per quello che siamo realmente, in maniera consapevole, automaticamente tutto sembrerà più facile perché la nostra mente smetterà di lavorare per cercare sempre l’approvazione, l’accettazione, l’amore, perché l’amore siamo noi stessi, in quanto esseri umani.
Dobbiamo imparare a vivere con consapevolezza ogni momento, allora questo ci renderà la vita degna di essere vissuta. Ogni nostra scelta deve partici da dentro, siamo noi responsabili di noi stessi, delle nostre scelte, della nostra felicità o infelicità, noi scegliamo di essere, essere interi nel mondo.
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